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Pesche siciliane, volumi garantiti

Scavo (Il Girasole): “Prezzo tema centrale. Aspettative alte in campagna”

Pesche e nettarine siciliane, i volumi ci sono per coprire la fascia tardiva della stagione con frutti di qualità, ma le temperature record dell’estate hanno messo a dura prova le produzioni. Questa è la fotografia che scatta Giovanni Scavo, responsabile commerciale della cooperativa Il Girasole di Paternò (Catania), all’indomani dell’avvio della campagna peschicola dell’impresa. A metà della settimana scorsa, infatti, l’azienda ha dato il via alle danze con le prime nettarine, mentre sabato scorso c’è stato il primo carico di pesche.

“Problemi di quantità in Sicilia non ce ne sono, forse c’è la pezzatura medio-piccola, ma la vera incognita si chiama prezzo – dice il manager siciliano – Perché le aspettative in campagna sono decisamente elevate, vediamo se il mercato risponderà adeguatamente. Noi forniremo mercati all’ingrosso e alcune catene della distribuzione moderna sino alla prima decade di ottobre, coprendo così la fascia più tardiva”.

Tornando al tema prezzo, Scavo fa presente come l’offerta spagnola quest’anno sia “inesistente, la produzione del Nord Italia abbiamo visto quanto sia stata ridotta dalle gelate e questo ha portato a un aumento dei prezzi in campagna, da noi si parla di un 30-40% in più rispetto allo scorso anno. Le aspettative dei produttori sono alte, noi cerchiamo di soddisfarle, ma ci scontriamo con un aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti davvero impattante: speriamo di riuscire a dare il giusto riconoscimento al lavoro in campagna”.

Il Girasole, lo ricordiamo, è specializzato nell’offerta agrumicola. Ma nei mesi estivi, grazie ai propri conferitori fidelizzati, opera con pesche, nettarine e pere Coscia. “Sulle pere Coscia abbiamo invece volumi magri – prosegue il responsabile commerciale della cooperativa – Da una nostra valutazione manca il 70% della produzione rispetto a una annata normale: il freddo di aprile ha portato a questi risultati. Vi porto un esempio: un nostro socio su un appezzamento storico di queste pere, raccoglieva mediamente 1100 quintali di prodotto, mentre quest’anno si è fermato a 200. Il mercato delle pere Coscia resta interessante, è un prodotto di nicchia ma che trova apprezzamento. Quest’anno, però, la campagna è più breve del solito”.

Il clima si conferma fattore determinante per le sorti dell’ortofrutta. E dopo le gelate primaverili in Sicilia si è avuta un’estate con temperature pazzesche. “Alte, torride e continuative – rimarca Scavo – Questo influirà sulla frutta estiva ma anche sugli agrumi: chi ha invasi e disponibilità irrigua sostiene le coltivazioni, ma chi non ha abbastanza acqua risentirà di problemi in autunno. La cascola degli agrumi c’è stata, anche in funzione della siccità e ci sono frutti scottati dal sole – conclude Giovanni Scavo – nella prossima campagna questo sarà un elemento da tenere in considerazione”.


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