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«Arance, Covid ha accelerato la domanda, non la crescita dei prezzi»

Il coronavirus ha accelerato le vendite, ma i prezzi delle arance sarebbero arrivati comunque sui valori delle ultime settimane. Ne è convinto Giovanni Scavo, responsabile commerciale della cooperativa Il Girasole di Paternò (Catania), realtà siciliana specializzata in arance.

“La campagna agrumicola sta vivendo un finale col botto – commenta il manager – Questa settimana collocheremo le ultime partite di Tarocco, mentre con Valencia e Ovale andremo avanti per altre 3-4 settimane. Già dall’autunno con le arance Naveline si era fiutata una stagione positiva, anche se, in quel periodo, solitamente ci scontriamo con la produzione estera che spesso e volentieri modifica le nostre previsioni. Quest’anno, invece, c’è stata poca concorrenza da Spagna e Nord Africa e l’effetto sul mercato si è visto; anzi ci siamo trovati ad anticipare la chiusura di stagione vista la richiesta crescente di prodotto”.

“Certo – continua Scavo – se paragoniamo i prezzi di oggi con quelli di gennaio il confronto non regge, ma l’aumento è stato graduale e legato alla disponibilità di arance, comunque inferiore rispetto a quella dello scorso anno. Il virus ha accelerato la domanda, ma i prezzi sarebbero comunque aumentati”.

Un mercato che ha sorriso agli agrumicoltori della cooperativa siciliana, che operano su circa 600 ettari dedicati tra la Piana di Catania e gli areali di Caltanissetta, per una produzione di circa 10mila tonnellate. Uno scenario positivo non solo per quotazioni e richiesta, ma anche per la qualità. “E’ stata un’annata eccezionale: buona pezzatura e gusto fantastico – aggiunge Scavo – L’assenza di piogge ha portato ad avere molte meno marcescenze e perdite di giornate lavorative, una raccolta costante e arance dall’elevato grado Brix. Dal punto di vista delle quantità, con il Tarocco Meli e il Nucellare si è avuto molto meno prodotto rispetto alle previsioni, ma tutti sommato ci siamo difesi. Col Tarocco Sant’Alfio, invece, che doveva essere in raccolta a maggio la produzione è praticamente azzerata: gli agrumi non hanno fruttificato a causa dei venti di Scirocco della scorsa primavera”.

Praticamente chiusa la campagna agrumicola, la Cooperativa Il Girasole ora si prepara a lavorare la frutta estiva: albicocche, pere Coscia, ma soprattutto pesche tardive da fine agosto alla prima settimana di ottobre.


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